C’è qualcuno che piange qui

“C’è qualcuno che piange qui?” è un progetto in forma di libro ideato e realizzato nel dicembre 2008 da ilfilodipartenope per il 60° anniversario della Carta dei Diritti dell’Uomo.

La scarpa è un simbolo, si sa, e viene percepito come tale prima ancora che la coscienza gli attribuisca qualsivoglia significato. Fame, disoccupazione, massacri, non tutti i viaggiatori hanno occhi oceanici, non tutti sono marinai, sempre più spesso solo uomini dalle radici strappate, piedi che avrebbero preferito camminare e poi giacere in un campo di patate piuttosto che dibattersi tra le spire di quel mostro liquido che è il mare. La scarpa come simbolo del viaggio inconcluso. Sotto il cuoio della copertina di questo librino, cuoio da scarpe, vi sono un racconto, una lirica e diciassette opere d’artista, che simboleggiano il dolore che prova a sciogliersi in parole, e che se non raccontato presto potrebbe cancellarsi.

I 17 librini che compongono l’opera sono invendibili ed indivisibili come invendibile ed indivisibile dovrebbe essere il genere umano. La collezione dei 17 librini può essere messa a disposizione di musei, gallerie, librerie ed associazioni che vogliono dare voce alla tragedia dei migranti.

Testi di Mariano Baino, Stefano Liberti e Mimmo Sammartino.

Segni e disegni di: Vittorio Avella, Cristina Balsotti, Antonio Barbagallo, Alberto Casiraghi, Giovanni Cerri, Riccardo Dalisi, Adriana Del Vento, Lello Esposito, Marina Falco, Lucia Gangari, Daniela Morante, Daniela Pergreffi, Renata Petti, Amato Rak, Rinedda, Mariano Sommella e Giuliano Tomaino.

La costruzione materiale di tutti e diciassette librini è stata curata direttamente da ilfilodipartenope.

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